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Dicembre 2019

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È Sabato, è Novembre ma non fa freddo, si sta benissimo, sono le 17:00 circa e siamo in Risció davanti al Teatro Massimo.Attendiamo un ospite speciale, una donna, non la conosciamo, almeno fino a quel momento, perchè cinquanta secondi dopo i saluti sembrava ci conoscessimo da tutta la vita. È Dominique Desforges Marzotto, da un anno alla guida di Baglio di Pianetto, fondata in Sicilia dal padre, il conte Paolo Marzotto, classe 1930, appassionato di corse, partecipava alla Targa Florio e al Giro di Sicilia di cui conquistò il podio nel 1952.Domenique eredita dal padre questo profondo legame d’amore con la Sicilia, dove trova sfogo per le sue passioni, l’arte, il cinema ed il vino.Lo stesso vino che durante l’intervista le chiediamo se facciamo bene a vederlo come traino per il turismo, pensiero che non puó non condividere.L’amore per l’arte Dominique lo eredita dalla madre Florence, paladina della musica ed appassionata pianista, e come il padre Paolo, che ha creato l’Arpai, l’associazione che si occupa del restauro del patrimonio artistico e culturale, e di cui Dominique cinque anni fa ha raccolto il testimone.Gentile e simpaticissima, Dominique è impegnata anche come produttrice cinematografica, ha realizzato cortometraggi e documentari su temi di attualità, di denuncia e considerati tabù in alcuni paesi del mondo.L’inquinamento ambientale è uno dei temi che più le sta a cuore e che condividiamo pienamente, raccontando di una Sicilia delle polveri, dei petrolchimici e dichiara:«Se vent’anni fa la salvaguardia dell’ambiente si sussurrava oggi è diventata una necessità. Abbiamo una precisa responsabilità nei confronti di tutte quelle generazioni che verranno dopo di noi».Durante la nostra passeggiata per le vie del centro, facciamo un Pit Stop a Piazza Bologni, dove per il piacere della condivisione ci concediamo un dolce o forse meglio dire Il Dolce, il cannolo, quello buono de I Cucci. Durante la pausa la chiacchierata non si interrompe, lo scambio di idee riguardo al legame tra il vino ed il turismo in Sicilia è illuminante, al punto di prometterci un secondo appuntamento. Passati un paio di giorni, raggiungiamo Dominique  nella sua tenuta a Baglio di Pianetto, un luogo meraviglioso a Santa Cristina Gela, un’oasi di pace, da una parte ferma nel tempo, dall’altra invece proiettata sul fronte dell’eco-sostenibilità, mettendo al primo posto, nel suo intero processo produttivo, il rispetto per l’ambiente. All’interno della tenuta c’è anche l’Agrirelais che ospita 14 camere eleganti, si gode la vista di una Sicilia meravigliosa ed incantata a soli 20 minuti da Palermo. La vallata, gli ulivi secolari ed un piccolo lago (è un bacino artificiale per la raccolta delle acque piovane) rendono tutto ancor più suggestivo. I terreni ricchi di silicio, particolarmente drenanti e minerali, in un’area posta a 650 metri sul livello del mare e ben ventilata con forti escursioni termiche, crescono insieme agli autoctoni tradizionali siciliani (l’Insolia, il Grillo ed il Catarratto), vitigni internazionali classici come il Merlot ed il Cabernet Sauvignon.Paolo Marzotto porta al debutto in Sicilia la raffinatezza di vitigni francesi, quali il Viognier per i bianchi e il Petit Verdot per i rossi. Una sfida ed un sogno insieme.Nell’altra Tenuta, in contrada Baroni, sul versante sud est dell’Isola, esattamente a Pachino, in una zona vicino al mare e che gode del calore del sole, sui terreni di natura calcarea vengono coltivati Nero D’Avola, Moscato, Frappato ed il più mediterraneo dei vitigni francesi, il Syrah. Con le due tenute vent’anni fa il conte Paolo Marzotto suggellava la nascita del suo brand, che oggi con circa 100 ettari vitati in produzione e 700mila bottiglie, è presente in ben 24 Paesi. L’azienda fa affidamento esclusivamente sulle uve di propria produzione la cui raccolta avviene solo ed esclusivamente a mano. Baglio di Pianetto è un brand che in questi anni ha consolidato la produzione con circa 100 ettari vitati: «Dalla selezione in vigna, dove si è scelto di produrre cinquemila ceppi per ettaro, meno di due chili per pianta così da garantire una migliore qualità, alla vinificazione – spiega: Renato De Bartoli, amministratore delegato.

Francesco Caravello, Dominique Marzotto e Michele Baviera
Renato De Bartoli, Michele Baviera e Francesco Caravello